Si trova in Svizzera
ed ha compiuto 125 anni, ma non li dimostra. Si tratta della ferrovia del
monte Pilatus,
nei pressi di Lucerna,
lunga quattro chilometri. Il 4 giugno 1889 entrò in funzione per la prima
volta, azionata dal vapore. Una «opera d’arte» costruita in 400 giorni da 600
uomini. Straordinaria ai suoi tempi, ma in funzione e modernissima anche nel
XXI secolo.
L’idea vincente è il meccanismo che la anima: un sistema a cremagliera del tutto innovativo creato dallo urighese Eduard Locher (1840-1910):
ridusse lo scartamento
a 80 centimetri, diminuì il raggio in curva e superò 4,2 chilometri di salite
con pendenze record fino al 48 per cento. Il sistema Locher non è stato
utilizzato da nessun’altra parte e la ferrovia vicino Lucerna rimane una creazione
unica, custodita e curata dai tecnici della società «Pilatus» che la mantengono
in funzione. Una decina di vagoni rossi sono ancora quelli della stagione
inaugurale di fine ’800.L’idea vincente è il meccanismo che la anima: un sistema a cremagliera del tutto innovativo creato dallo urighese Eduard Locher (1840-1910):
Il sistema Locher fu anche presentato all’Esposizione nazionale di Parigi, poi nel maggio del 1937 entrarono in funzione le prime automotrici elettriche, eliminando così i 300 chili di carbone che servivano per il percorso andata e ritorno verso i 2132 metri della cima. Il clou dell’ingegnosità svizzera è che la conduttura elettrica deve essere smontata ogni anno o, quanto meno, spostata di modo che la neve e le valanghe invernali non danneggino il cavo caldo.
La ferrovia d’epoca del Pilatus fa parte di un sistema turistico all’avanguardia, fiore all’occhiello di Lucerna, la cittadina con uno splendido centro storico. Si può infatti partire in battello da Lucerna, attraversare l’affascinante lago, prendere il treno alla stazione di partenza
e salire sulla cima del Pilatus (dove si trovano due alberghi e strutture di ristorazione).
Ecco il piatto tipico di Lucerna che si può degustare in cima al Pilatus nell'ottimo ristorante Cheminèe Saal.
«Chügelipastete» ormai è storia. Un vol aux vents farcito di carne e funghi, con riso e piselli di contorno.
Poi si può scendere in funivia ed incontrare placide mucche al pascolo (molto comuni da queste parti!).
Si prosegue con la cabinovia dall’altro lato del monte e in bus tornare a Lucerna rapidamente.
Chi vuole, si può anche fermare in un parco-avventura, con attrazioni per grandi e piccoli.
Il nome della montagna Pilatus deriva da Ponzio Pilato, il governatore romano che, perseguitato dal rimorso per la crocifissione di Gesù, avrebbe trovato rifugio in un laghetto di montagna nella vicina valle dell’Oberalp. Ne nacque una leggenda sul suo spirito che perseguitava chiunque si avvicinasse. Sta di fatto che le autorità vietarono l’accesso alla zona e il divieto durò fino al XVI secolo. Altre leggende ancora parlano di apparizioni di draghi. E la società che gestisce amorevolmente la ferrovia e tutte le strutture sul monte Pilatus ancora oggi ha un drago rosso come simbolo.
La ferrovia d’epoca del
Pilatus fa parte di un sistema turistico all’avanguardia, fiore all’occhiello
di Lucerna (www.luzern.com e www.svizzera.it), la
cittadina con uno splendido centro storico resa famosa anche dal Festival musicale
creato da Claudio Abbado.
Il lago di Lucerna visto dalla cima del monte Pilatus |
Nessun commento:
Posta un commento