Prosegue
presso la Galleria degli Uffizi la stagione espositiva di Firenze
2015.
Fino
al 24 maggio 2015 sarà possibile visitare la prima mostra
monografica dedicata al pittore caravaggesco di origine olandese
Gerrit van Honthorst, più noto al pubblico italiano come Gherardo
delle Notti per la particolarità di ritrarre scene a lume di notte,
con suggestivi effetti luministici, generati dall'intenso chiarore
della luce di candela, contrapposti alle ombre. Quando Gerrit van
Honthorst se ne andò improvvisamente da Roma nella tarda primavera
del 1620 per fare definitivamente ritorno nella natìa Utrecht,
dovevano essere circa dieci anni che risiedeva in Italia.
Probabilmente infatti era giunto a Roma all'inizio del secondo
decennio del XVII secolo (1610-1611 circa). Il periodo dell'attività
italiana del pittore è quello qualitativamente più ricco e denso di
novità stilistiche. Il suo accostamento alla rivoluzione
caravaggesca fu pressoché immediato e i suoi primi dipinti attestano
la forza e la crudezza dell’arte di un giovane pittore nordico
folgorato dal naturalismo del Merisi. Honthorst diventò in poco
tempo un grande protagonista e le sue prove ebbero l'onore di
occupare altari importanti delle chiese romane e genovesi, successo
non così comune per un maestro di forte impronta naturalistica. Ben
presto fu ricercato da prestigiosi collezionisti, come il marchese
Vincenzo Giustiniani e il Granduca di Toscana Cosimo II. È proprio
anche grazie alla passione di Cosimo II per Gherardo se oggi Firenze,
e nella fattispecie la Galleria degli Uffizi, possiede sue cinque
bellissime tele: fra queste, tre sono dedicate a soggetti conviviali,
decisive per lo sviluppo di questa tipologia d’immagini in ambito
italiano e nordico. Anche l'ambasciatore mediceo a Roma, Piero
Guicciardini, commissionò a Gherardo nel 1619 la pala per l'altare
della sua cappella (la maggiore) in Santa Felicita: quella grande
Adorazione dei pastori dipinta a lume di notte, che fu vittima
dell'attentato mafioso degli Uffizi nel 1993. Firenze è dunque una
sede significativa per ambientare una mostra sull'attività italiana
di Gherardo delle Notti, che è pittore ormai di assoluta rilevanza e
d’interesse internazionale, al quale non era stata ancora riservata
un'esposizione monografica, né in Italia né all'estero.
Per
l'occasione sono giunti prestiti da prestigiosi musei internazionali
quali la National Gallery di Londra, gli Staatliche Museen di
Berlino, l’Ermitage di San Pietroburgo, l’Alte Pinakothek di
Monaco, il Rijksmuseum di Amsterdam, l’Ashmolean Museum di Oxford,
il Cleveland Museum of Art, il Los Angeles County Museum of Art, il
Minneapolis Institute of Arts. "Da quando gli Uffizi sono stati
investiti dalla furia criminale dell’attentato mafioso, nel 1993,
l’Adorazione dei pastori di Gherardo delle Notti s’è fatta
memoria di quella stagione buia, assurgendo però nel contempo a
simbolo anche d’una rinascita orgogliosa. Ma se gli Uffizi dedicano
a Gherardo una rassegna ragguardevole è specialmente per via del
pregio che vanta il nucleo d’opere di lui esibite nelle sale di
Galleria. Nucleo che, oltre tutto, è anche il più cospicuo, nei
numeri, d’ogni museo d’Italia. " (A. Natali). La mostra
documenta accuratamente sia la fase iniziale di attività (più
nordica con opere come il Cristo morto con due angeli del Palazzo
Reale di Genova o la nuova Preghiera di Giuditta prima di decapitare
Oloferne, di collezione privata), sia quella più famosa e matura. A
questa seconda fase appartengono i risultati che hanno reso celebre
il pittore, come le tele conviviali fiorentine Cena con sponsali,
Buona ventura, Cena con suonatore di liuto o quelle appartenute a
Vincenzo Giustiniani con l'eccezionale prestito del Cristo dinanzi a
Caifa della National Gallery di Londra. Particolarmente importante la
presenza di tre pale d'altare: quella genovese per la chiesa di
Sant'Anna Santa Teresa incoronata da Cristo, quella per Santa Maria
della Scala a Roma Decollazione del Battista e la grande tela della
chiesa dei Cappuccini di Albano, del 1618, Madonna in gloria con i
santi Francesco e Bonaventura. Oltre ai quadri eseguiti in Italia è
esposto anche un florilegio di dipinti realizzati da Honthorst in
Olanda, nei primi anni dopo la partenza dalla penisola, per
documentare come la sua tavolozza andò gradualmente schiarendosi:
fra essi, il celeberrimoViolinista allegro del Rijksmuseum di
Amsterdam. Un'ampia sezione documenta la grande influenza avuta da
Gherardo sullo sviluppo del filone della pittura a lume di notte,
presentando opere di Trophime Bigot, del Maestro del lume di candela,
di Giovan Francesco Guerrieri, di Francesco Rustici, di Rutilio
Manetti, di Adam de Coster, di Mathias Stomer, di Domenico Fiasella e
di Paolo Guidotti. Due dipinti di Abraham Bloemaert, maestro di
Honthorst, dimostrano la sua evoluzione stilistica dalla fase tardo
manierista della fine del XVI secolo a quella dei primi anni venti
del XVII (con il lirico Flautista del Centraal Museum di Utrecht),
condizionata anche dal ritorno dell'allievo nella città d’origine
nel 1620. Completa l'esposizione il confronto con alcuni pittori
attivi sulla scena romana insieme a Gherardo, che mostrano evidenti
tangenze con la sua arte, in uno scambio vivace e fecondo: i suoi
concittadini Dirck van Baburen e Hendrick Terbrugghen, entrambi di
Utrecht; lo Spadarino (il cui Convito degli dei degli Uffizi era
stato riferito a Honthorst); Bartolomeo Manfredi, autore, come
Gherardo, di fondamentali scene conviviali. In mostra Caravaggio è
presente col Cavadenti della Galleria Palatina, eseguito nel 1609 e
ben presto giunto alla corte granducale. Il quadro dovette essere
decisivo per la messa a punto dei temi prediletti dal pittore
olandese, che lo citerà in almeno tre dipinti. Considerata tale
circostanza e l'evidente passione di Cosimo II e di Piero
Guicciardini per l'opera di Honthorst, pare lecito ipotizzare in
questa sede – pur senza il conforto di carte d’archivio – che
il pittore abbia soggiornato anche a Firenze. La mostra, a cura di
Gianni Papi come il catalogo edito da Giunti, è promossa dal
Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con la
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della
Toscana, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico,
Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di
Firenze, la Galleria degli Uffizi, Firenze Musei e l’Ente Cassa di
Risparmio di Firenze.
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