A chiusura della mostra “I tesori della Fondazione Buccellati”, che si è
tenuta nel Museo degli Argenti nei mesi invernali della stagione 2014-2015 con
grande successo di pubblico, per volontà del suo presidente Gianmaria
Buccellati e della consorte Rosa Maria, la Fondazione Buccellati ha
concretizzato la promessa di lasciare in comodato al museo ben 34 oggetti
preziosi, già visibili nelle vetrine del Museo di Palazzo Pitti.
Si tratta di opere di grandissimo valore, sia per il loro aspetto
artistico, sia per i materiali pregiati impiegati, che coprono tutto l’arco
temporale dell’attività della celebre casa orafa che prende l’avvio dopo la
prima guerra mondiale con il padre di Gianmaria, Mario Buccellati.
La tradizione orafa
Ligio ai canoni della tradizione orafa italiana del Rinascimento,
Buccellati segue tutte le fasi della creazione dei gioielli, dal disegno alla
scelta delle pietre e del loro taglio, fino al delicato lavoro
dell’incastonatura. Le fonti a cui attinge sono, oltre l’oreficeria, gli
elementi decorativi dell’arte antica, dai particolari architettonici alle
tarsie lignee, ai pizzi e ai ricami, uniti a un’attenzione all’arte orientale.
Oltre che nella gioielleria pura, Mario Buccellati si cimenta anche nella
produzione di sculture e argenti, sente il richiamo dell’archeologia e in
particolare dei capolavori dell’oreficeria romana antica e, ispirato dal tesoro
di coppe d’argento rinvenuto nella villa di età romana di Boscoreale, crea
negli anni 1922-1924 otto coppe cercando di riprodurre le antiche tecniche
orafe. In questi anni il suo cliente più celebre è sicuramente Gabriele
d’Annunzio che commissiona gioielli e oggetti, fra i quali emergono, come
curiosità, i cosiddetti ‘portasigarette eroici’ con iscrizioni inneggianti le
gesta del Vate. Il successo della maison
porta Mario Buccellati ad aprire un negozio a Roma nel 1925, uno a Firenze nel
1929 e nel 1951, tempo in cui anche la moda italiana iniziava a conquistare
l’America, un negozio a New York sulla 51a strada.
Lo stile
Lavorano nell’azienda di famiglia i figli di Mario, Luca, Lorenzo,
Federico e Gianmaria. Sarà soprattutto quest’ultimo a seguire le orme del
padre, morto nel 1965. Assiduo frequentatore dei luoghi dell’arte e della
cultura e affascinato (e sfidato) dalla visione dei vasi in pietre dure
arricchiti di fastose montature in oro e argento con smalti e pietre preziose
appartenute ai Medici ed esposte nelle sale del fiorentino Museo degli Argenti,
Gianmaria Buccellati decide di cimentarsi nella creazione di opere moderne
analoghe, un lavoro lungo e dispendioso di mezzi ed energie nella ricerca delle
pietre più pregiate, nello studio dei tagli e degli adattamenti più idonei
delle montature in metallo prezioso, nella volontà di caricare quei lavori di
un significato simbolico, cui alludono i nomi dati dal gioielliere alle sue
creazioni. Una di queste coppe, uno straordinario blocco di agata grigia
montato in oro, argento e perle, è stata foggiata appositamente per lo
Smithsonian National Museum of Natural History di Washington e per questo
chiamata Coppa Smithsonian. Nel 1979
Gianmaria Buccellati inaugura un negozio in place Vendôme a Parigi, vetrina
riservata in esclusiva alle più prestigiose gioiellerie contemporanee.
Lo ‘stile Buccellati’, una delle eccellenze italiane esportate nel mondo
lungo un secolo di attività, è finalmente oggi rappresentato in tutte le sue
sfaccettature nel Museo degli Argenti e luogo più consono non si poteva
trovare.
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