Organizzato
dal Conservatorio di Musica Luigi Cherubini, dalla Galleria
dell’Accademia - Dipartimento degli Strumenti Musicali, in
collaborazione con Associazione Italiana della Viola,
ha preso il via stamani nel museo fiorentino l’edizione 2015 del
“Viola Fest”, tre giornate di attività ed eventi tra
masterclass, concerti, tavole rotonde, incontri ed esposizioni di
strumenti che si protrarranno a Firenze fino a domenica 8 marzo tra
la sede centrale del Conservatorio Cherubini, la Galleria
dell’Accademia e l’Accademia delle Belle Arti di Firenze.
Si tratta di momento
di confronto e formazione per giovani musicisti provenienti da tutta
Italia, ma anche una manifestazione di valore e interesse artistico
aperta a tutti, dedicata alla viola, strumento musicale della
famiglia degli archi. Alla presenza di 23 violisti di fama nazionale
e internazionale, tra cui Bruno Giuranna (concertista e presidente
europeo di ESTA, associazione europea degli insegnanti di strumenti
ad arco) e Michael Kugel (concertista e fondatore e presidente del
Belgian Viola Society), “ViolaFest” accoglierà studenti di
musica di tutti i livelli insieme ai loro docenti, proponendo
attività incentrate sul repertorio della viola sola e in ensemble,
sullo sviluppo della pedagogia dello strumento e rappresenterà
un’opportunità di scambio e contatto tra strumentisti,
contribuendo a valorizzare i giovani talenti. La programmazione è
ricca di esibizioni e importanti artisti, provenienti
da Istituzioni italiane e straniere, quali il chitarrista Stefano
Cardi; il violoncellista Andrea Nannoni; i pianisti Giovanna Prestia,
Andrea Trevisan e Tiziano Mealli; la cantante TizianaTramonti; la
violoncellista Natania Hoffman, il violinista Andrea Tacchi. L’evento
sarà aperto al pubblico.
Tre giorni di musica
Il
“Viola Fest” si è inaugurato stamani alla Galleria
dell’Accademia, col suono della famosa ‘Viola Medicea’ creata
da Antonio Stradivari nel 1690 e conservata all’interno della
Galleria dell’Accademia; alle 14.30 si apriranno le registrazioni
dei partecipanti. La prima giornata sarà dedicata alla formazione
degli iscritti con incontri con i musicisti presenti, concerti e
prove aperte. Tra gli eventi da segnalare alle 21.15, presso la Sala
del Buonumore del Conservatorio, il concerto cameristico sulle note
di Nikolai Sokolov, Wolfgang Amadeus Mozart e Johannes Brahms. Il
festival continua sabato 7 marzo a partire dalle ore 9 con varie
iniziate e ospiti, tra cui il concerto “Trii”, che vedrà
l’esecuzione di musiche di Niccolò Paganini e Brahms. Chiude la
tre giorni, domenica 8 marzo, l’esecuzione della Mendelssohn
Ensemble della Sinfonia n.12 di Felix Mendelssohn (programma completo
su www.conservatorio.firenze.it).
“Viola Medicea”,
la star del Festival
I
Medici e la passione per la musica del Gran Principe Ferdinando, sono
stati ancora una volta l’incipit di un vero e proprio evento: per
inaugurare il “Viola Fest”, sono risuonate in pubblico (dopo 2
secoli) le note di una viola costruita da Antonio Stradivari, nel
1690 a Cremona, come parte integrante di un quintetto destinato ad
essere donato al figlio di Cosimo III. Lo strumento è conservato
nella collezione del Dipartimento della Galleria dell’Accademia.
La viola tenore è senza dubbio lo strumento più importante
della collezione granducale. Originariamente faceva parte di un
quintetto costruito da Antonio Stradivari nel 1690 commissionato per
un dono al Gran Principe Ferdinando de’ Medici. Per questa
occasione furono scelti materiali di qualità eccezionale sia dal
punto di vista estetico che acustico. La tavola armonica è in due
parti di Abete rosso e il fondo è in due parti di acero a taglio
radiale, con forte marezzatura stretta e perpendicolare alla
commettitura. Oltre all’ottimo stato di conservazione, questo è
l’unico strumento di Stradivari che conserva in ogni sua parte la
struttura e l’aspetto originale, compreso il ponticello decorato a
inchiostro dallo stesso Stradivari e il manico che non ha subito
interventi di ammodernamento. Questo capolavoro è di fondamentale
importanza per la conoscenza dello stile del primo periodo
stradivariano, nonché da considerarsi tra i migliori strumenti
cremonesi in esistenza. Non ci sono notizie dell’utilizzo della
“Viola Medicea” in pubblico da almeno un paio di secoli anche
perché non si tratta di uno
strumento solista. Cioè il suo utilizzo aveva senso solo nel
contesto di un quintetto e nell’ambito di un limitato repertorio
italiano secentesco dove eseguiva la parte centrale dell’armonia.
Il quintetto mediceo iniziò a smembrarsi verso la fine del
1700 per cui sicuramente lo strumento da allora non è stato più
utilizzato.
Per
ulteriori informazioni 055-2989311; www.conservatorio.firenze.it.
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