Martedi 16 dicembre alle ore 10,30 presso la Galleria regionale di Palazzo Abatellis si inaugura la mostra a cura di Pierfrancesco Palazzotto Omaggio a Giuseppe Venanzio Marvuglia architetto (Palermo 1729- 1814) che intende ricordare, nel bicentenario della morte, uno dei principali architetti siciliani di età moderna, nonché uno dei più rappresentativi del Neoclassicismo in Italia. Introdurranno i lavori Maria Concetta Di Natale dell'Università di Palermo e Gioacchino Barbera, direttore della Galleria, con interventi di Maria Giuffrè e Pierfrancesco Palazzotto.
Marvuglia,
attivo tra Sette e primo Ottocento, si distingue per la formazione
romana presso l'Accademia di San Luca tra il 1755 e il 1759, nella
cui sede vinse il secondo premio al Concorso Clementino di
Architettura del 1758, primo degli italiani. Al ritorno a Palermo
attraversò il tardo barocco locale adeguandolo e riformandolo alla
luce del nuovo gusto neoclassico e riuscendo persino ad accedere a un
certo romanticismo neostilistico, con interventi neogotici tra i
primi in Italia, probabilmente anche per la collaborazione con il
figlio Alessandro Emmanuele (1771-1845).
L'architetto
fu tra i più richiesti dalla committenza religiosa e aristocratica a
Palermo con opere di grande qualità e raffinatezza compositiva e
formale. Basti ricordare l'elegante Oratorio di San Filippo Neri
all'Olivella (1763-1769), uno dei primi interventi profondamente
neoclassici in Sicilia, l'ampliamento del monastero di San Martino
delle Scale (dal 1772), la villa Villarosa a Bagheria (1763-1769); i
palazzi Ventimiglia di Belmonte-Riso (1777-1784); Ventimiglia di
Geraci (1781-1789); Costantino, Villadorata-Galati, Villarosa ai
Quattro Canti di campagna (dal 1787 circa), Santo Stefano della
Cerda, la villa Ventimiglia di Belmonte all'Acquasanta (1799-1808).
Come
architetto regio gli si devono, tra le altre cose, la Reale Casina
alla Cinese (1799-1808), la palazzina Reale di Caccia della Ficuzza
(dal 1802) e la direzione dei lavori di restauro della Cattedrale
(dal 1781) che prevedeva l'inserimento della cupola per la quale, già
intorno al 1802, Marvuglia progettò un disegno per un camuffamento
neogotico in stile, il cui modello si conserva al Museo Diocesano di
Palermo e che verrà esposto in quella sede in occasione e in
sinergia con questa mostra. A Marvuglia, peraltro, si deve l'unica
ricostruzione planimetrica dello stato della Cattedrale precedente
agli interventi di restauro, senza la quale oggi non ne conosceremmo
l'antico assetto.
Si
ricordano infine la prestigiosissima ammissione nell’Accademia di
Francia (1805) e l'attività presso la cattedra di Geometria Pratica
ed Architettura Civile ed Idraulica dell'Università di Palermo (dal
1799 circa) che ne fecero il maestro reale e sostanziale degli
architetti palermitani del XIX secolo.
La
mostra, curata da Pierfrancesco Palazzotto, ricercatore di Museologia
all'Università di Palermo, presenta una selezione di circa 30
disegni – esposti per la prima volta – dal 1755 al 1808 circa,
che individuano, in ordine cronologico-tematico, parte della sua
ricchissima produzione. Essi sono oggi conservati in parte presso il
Gabinetto di Disegni e Stampe della Galleria Regionale di Palazzo
Abatellis e principalmente nell'Archivio Palazzotto di Palermo, in
seguito al legame professionale tra gli architetti Marvuglia e gli
architetti Palazzotto.
L'esposizione
prende le mosse dalla formazione a Roma, con alcuni rari disegni
elaborati a San Luca, incluse le bozze del suo progetto per il
Concorso Clementino del 1758. Prosegue, quindi, con l'attività
palermitana, a partire dalla committenza ecclesiastica (l'Oratorio
dei Filippini, la chiesa di Sant’Ignazio all'Olivella e la chiesa
di San Francesco di Sales, in collaborazione con il fratello
Salvatore, sacerdote e architetto). Alla committenza aristocratica si
riferiscono i disegni per palazzo della Cerda (che segnava i Quattro
Canti di campagna, oggi palazzo Tagliavia) e per il prospetto della
sede della Regia Università. All'importante committenza reale
rimanda anche il ricco apparato della Casina alla Cinese nella
Favorita di Palermo e il progetto per il Casino di Caccia della
Ficuzza.
La
mostra resterà aperta fino al 25 gennaio 2015.
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