Nei
consueti appuntamenti settimanali dedicati ai Presìdi Slow Food, Geo
Magazine accende i riflettori sulla Sicilia. La nota trasmissione di
Rai 3 in onda dalle 17,15 condotta da Sveva Sagramola parlerà
venerdì 20 febbraio del mandarino tardivo di Ciaculli, mentre il 27
febbraio sarà la volta della provola delle Madonie.
Il
mandarino tardivo oggi è la produzione più prestigiosa del
consorzio che riunisce 65 piccoli coltivatori, tutti quanti
sostanzialmente biologici.
Le proprietà sono molto parcellizzate:
dati i guadagni ridotti, il potenziale ricavo dato dalla vendita dei
terreni oggi è ancora superiore al reddito agrario derivante dalla
vendita degli agrumi. I coltivatori sono quindi scoraggiati e si teme
che di questo passo potrebbero abbandonare gli agrumeti rimasti.
Obiettivo del Presidio è proprio migliorare la visibilità delle
attività del Consorzio e far conoscere questa dolcissima varietà.
In
studio, per raccontare la storia di questo prodotto tradizionale,
Francesco Sottile, docente presso l’Università degli Studi di
Palermo e consulente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità
Onlus, Giovanni D’Agati, produttore, e Francesca Rocchi,
vicepresidente di Slow Food Italia.
I
formaggi a pasta filata fanno parte della tradizione del Sud Italia e
caratterizzano la nostra gastronomia: difficile resistere a
caciocavalli, mozzarelle, scamorze, provole, burrate. Spesso sono
legati a una razza autoctona, hanno forme e dimensioni che variano a
seconda dei luoghi e delle tradizioni. Buoni freschi, sono intensi e
ricchi di sapore con il passare del tempo e la stagionatura. I
Presìdi Slow Food tutelano diverse produzioni a pasta filata: il
formaggio di razza modicana e il formaggio di razza cinisara in
Sicilia, il pallone di Gravina in Puglia, e il caciocavallo podolico
in Basilicata. Ma è la provola delle Madonie protagonista di Geo
Magazine. Il Presidio ha definito un disciplinare di produzione che
garantisce la tracciabilità e l’alta qualità di questo prodotto
ma Slow Food ha recentemente ideato anche le etichette narranti, che
permettono di raccontare la sua vera storia. Solo così possiamo
sapere se il latte è stato prodotto in alpeggio o in stalla, se si
tratta di allevamenti intensivi e se gli animali sono nutriti con
foraggi o mangimi industriali. Ne parlano in studio Grazia Sandra
Invidiata, produttrice, e Francesca Rocchi.
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